«Gridare
“Folgore” significava gridare“pace”. Dopo aver combattuto su fronti opposti, al
termine della guerra quegli uomini unirono le loro forze per ricostruire l'Italia».
Secondo il generale in congedo Marco Bertolini, presidente nazionale
dell'Associazione nazionale paracadutisti d'Italia, è questo il senso della
commemorazione che si è tenuta ieri allo scalo del Secondo reggimento pontieri.
Una cerimonia intitolata “Un abbraccio sul Po”, che ricorda un episodio
avvenuto il 6 maggio 1945 ed ebbe come protagonisti due gruppi di
paracadutisti. Soldati che dopo l'Armistizio avevano scelto di combattere su
fronti contrapposti: una parte si era unita all'esercito della Repubblica sociale
italiana, l'altra agli Alleati.
Quando s'incontrarono
su un ponte di barche sul fiume, scesero dai camion e si abbracciarono al grido
di “Folgore”. «Sarebbe possibile oggi stringersi la mano tra persone su
posizioni opposte come avvenne allora?» si è chiesto nel suo discorso il
generale Bertolini «Il nostro tempo non è più capace di far sedimentare gli
odi, ma non possiamo più permetterci una guerra civile continua», ha
proseguito. Affermazioni che guardano alla polarizzazione sempre più spinta nel
dibattito pubblico su temi controversi, ma allargano lo sguardo anche allo
scacchiere internazionale e alle guerre che insanguinano il mondo, tra Ucraina
e Medio Oriente. In ricordo di quell'abbraccio, due figuranti con indosso le
divise dei parà della Rsi e degli Alleati hanno deposto una corona d'alloro nel
Po.
«Ciò che ricordiamo
oggi non è un fatto d'armi, ma un gesto di pacificazione di cui andiamo più
orgogliosi di una vittoria in battaglia», ha detto Fabio Scrollavezza, neo
presidente della sezione piacentina dell'AnpdI. A fare gli onori di casa, e
accogliere gli ospiti allo scalo che copre una superficie di 15 ettari
nell'area golenale del Po, è stato il colonnello Daniele Paradiso, comandante
del Secondo reggimento pontieri. «L'evento di oggi è una semina, serve se dà
frutti», ha commentato il generale in congedo Raffaele Campus, presidente di
Assoarma Piacenza.
La cerimonia
è iniziata con l'alzabandiera sul piazzale dello scalo. Schierati i soldati del
Genio, davanti a un mezzo anfibio americano che risale all'epoca del secondo
conflitto mondiale. La messa è stata celebrata da don Massimo Gelmi, cappellano
del Reggimento. Alla commemorazione hanno partecipato numerose delegazioni dell'associazione
dei parà e rappresentanze civili e militari piacentine. Tra i presenti, la senatrice
Elena Murelli, il consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri, il vicesindaco
di Piacenza Marco Bongiorni e la presidente del consiglio comunale Paola Gazzolo,
con la fascia azzurra della Provincia il vicepresidente Franco Albertini.