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"Viviamo un tempo che fomenta l’odio" Dai parà invito alla pace | E.S.I.
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By Paolo Marino - LIBERTA' il 2025-05-10 04:24:26

"Viviamo un tempo che fomenta l’odio" Dai parà invito alla pace

commemorazione dell'abbraccio sul Po | Europa Sovrana e Indipendente E.S.I.

"Viviamo un tempo che fomenta l’odio" Dai parà invito alla pace

Commemorazione dell'abbraccio sul Po avvenuto nel 1945 tra commilitoni che dopo l'Armistizio combatterono su fronti opposti

«Gridare “Folgore” significava gridare“pace”. Dopo aver combattuto su fronti opposti, al termine della guerra quegli uomini unirono le loro forze per ricostruire l'Italia». Secondo il generale in congedo Marco Bertolini, presidente nazionale dell'Associazione nazionale paracadutisti d'Italia, è questo il senso della commemorazione che si è tenuta ieri allo scalo del Secondo reggimento pontieri. Una cerimonia intitolata “Un abbraccio sul Po”, che ricorda un episodio avvenuto il 6 maggio 1945 ed ebbe come protagonisti due gruppi di paracadutisti. Soldati che dopo l'Armistizio avevano scelto di combattere su fronti contrapposti: una parte si era unita all'esercito della Repubblica sociale italiana, l'altra agli Alleati.

Quando s'incontrarono su un ponte di barche sul fiume, scesero dai camion e si abbracciarono al grido di “Folgore”. «Sarebbe possibile oggi stringersi la mano tra persone su posizioni opposte come avvenne allora?» si è chiesto nel suo discorso il generale Bertolini «Il nostro tempo non è più capace di far sedimentare gli odi, ma non possiamo più permetterci una guerra civile continua», ha proseguito. Affermazioni che guardano alla polarizzazione sempre più spinta nel dibattito pubblico su temi controversi, ma allargano lo sguardo anche allo scacchiere internazionale e alle guerre che insanguinano il mondo, tra Ucraina e Medio Oriente. In ricordo di quell'abbraccio, due figuranti con indosso le divise dei parà della Rsi e degli Alleati hanno deposto una corona d'alloro nel Po.

«Ciò che ricordiamo oggi non è un fatto d'armi, ma un gesto di pacificazione di cui andiamo più orgogliosi di una vittoria in battaglia», ha detto Fabio Scrollavezza, neo presidente della sezione piacentina dell'AnpdI. A fare gli onori di casa, e accogliere gli ospiti allo scalo che copre una superficie di 15 ettari nell'area golenale del Po, è stato il colonnello Daniele Paradiso, comandante del Secondo reggimento pontieri. «L'evento di oggi è una semina, serve se dà frutti», ha commentato il generale in congedo Raffaele Campus, presidente di Assoarma Piacenza.

La cerimonia è iniziata con l'alzabandiera sul piazzale dello scalo. Schierati i soldati del Genio, davanti a un mezzo anfibio americano che risale all'epoca del secondo conflitto mondiale. La messa è stata celebrata da don Massimo Gelmi, cappellano del Reggimento. Alla commemorazione hanno partecipato numerose delegazioni dell'associazione dei parà e rappresentanze civili e militari piacentine. Tra i presenti, la senatrice Elena Murelli, il consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri, il vicesindaco di Piacenza Marco Bongiorni e la presidente del consiglio comunale Paola Gazzolo, con la fascia azzurra della Provincia il vicepresidente Franco Albertini.

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